CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
“IL COLOMBRE” I Edizione
La giuria desidera ringraziare tutti coloro che sono intervenuti alla premiazione della prima edizione del Concorso Nazionale Letterario Il colombre tenutasi a Pisa il 24 maggio 2014. Non immaginavamo potessero arrivare, da ogni parte d'Italia, tanti autori, emozionati almeno quanto noi della giuria. Siamo riuscite, a mio avviso, a dimostrare che per fare e condividere cultura non sono necessari soldi e apparati ma solo la passione per una ricerca creativa costante e mai sazia. Grazie a tutti.
VINCITORI DELLA 1° EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE
IL COLOMBRE:
Sezione A – Narrativa
Attestato di merito:Cammino in primavera di Luigi Paganucci
5° classificato: Per la morte del padre di Silvana Perotti
4° classificato: La caccia di Jacopo Giorgi
3° classificato: Ipnosi di Maurizio Bascià
2° classificato: Isolati inconvenienti di Pierluigi Arilli
1° classificato: Generale di Arrigo Filippi
Sezione B – Poesia
Menzione d’onore: Luciano Utrini
5° classificato: Paola Pini
4° classificato: Lara Fiorillo
3° classificato: Agostino Barletta
2° classificato: Pierubaldo Bartolucci ex aequo Luciano Utrini
1° classificato: Gennaro De Falco
Sezione C – Teatro
Gran Premio della Giuria:Danzando e burlando che male ti fodi Roberto Bruni
5° classificato: Cambierà di Maria Angela Raineri
4° classificato: In silenzio di Luca Larpi
3° classificato: Pappa Reale di Luigi Passarelli
2° classificato: Credo di Chiara Prezzavento
1° classificato:L’inconciliabile o L’importanza dell’orologio di Tiziano Rovai
IL COLOMBRE:
Sezione A – Narrativa
Attestato di merito:Cammino in primavera di Luigi Paganucci
5° classificato: Per la morte del padre di Silvana Perotti
4° classificato: La caccia di Jacopo Giorgi
3° classificato: Ipnosi di Maurizio Bascià
2° classificato: Isolati inconvenienti di Pierluigi Arilli
1° classificato: Generale di Arrigo Filippi
Sezione B – Poesia
Menzione d’onore: Luciano Utrini
5° classificato: Paola Pini
4° classificato: Lara Fiorillo
3° classificato: Agostino Barletta
2° classificato: Pierubaldo Bartolucci ex aequo Luciano Utrini
1° classificato: Gennaro De Falco
Sezione C – Teatro
Gran Premio della Giuria:Danzando e burlando che male ti fodi Roberto Bruni
5° classificato: Cambierà di Maria Angela Raineri
4° classificato: In silenzio di Luca Larpi
3° classificato: Pappa Reale di Luigi Passarelli
2° classificato: Credo di Chiara Prezzavento
1° classificato:L’inconciliabile o L’importanza dell’orologio di Tiziano Rovai
MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Sezione A – Narrativa
Attestato di merito:Cammino in primavera di Luigi Paganucci
La Giuria ha deciso di premiare il racconto del giovanissimo autore per incoraggiarne la ricerca artistica. Già in questa narrazione è possibile intravedere delle potenzialità creative e una fertile fantasia che permette alla scrittura di spaziare dal quotidiano al fantastico senza soluzione di continuità.
5° classificato: Per la morte del padre di Silvana Perotti
Per la cura narrativa con cui è strutturata la vicenda: una storia ben articolata, popolata di personaggi idealmente caratterizzati e perfettamente rispondenti al loro ruolo, anche, e soprattutto, da un punto di vista storico-generazionale; pregevole, inoltre, la scelta di lasciare che il protagonista del racconto venga completamente delineato dalle parole dell’io narrante che – in posizione centrale ma “defilata” – sviluppa, con efficaci salti lungo la linea temporale, un densissimo ma compiuto percorso di formazione.
4° classificato: La caccia di Jacopo Giorgi
Per aver saputo creare personaggi così ben tratteggiati da emergere con una sorta di “tridimensionalità” dallo sfondo storico-sociale che ne definisce profondamente ogni aspetto – costituendo esso stesso, in virtù della sua sostanziale funzionalità narrativa, un elemento dotato di “vita” propria: una triade di protagonisti maschili (il narratore, il padre di lui e l’antico nemico del genitore), dal punto di vista strutturale quasi “tragicamente” costruita, che rappresenta lo snodo essenziale d’una trama appassionante, precisa nel suo incedere ineluttabile e capace di sollecitare riflessioni non banali.
3° classificato: Ipnosi di Maurizio Bascià
Per la notevole capacità manifestata nel saper abilmente valorizzare – con competenza sapiente e stile nitido – un impianto narrativamente classico, confezionando una storia ben congegnata, dal ritmo via via incalzante, contraddistinto da una progressione puntuale di avvenimenti efficacemente articolati e uno scioglimento finale all’altezza dell’originale novità tematica che ne costituisce un’ulteriore pregevole qualità.
2° classificato: Isolati inconvenienti di Pierluigi Arilli
Per l’ammirevole maestria dimostrata nel rappresentare una vicenda tutta fondata su un avvincente crescendo molto ben architettato, in cui l’io narrante, seminando accortamente brandelli di “irrazionale”, accompagna il lettore verso un finale straniante nonché sospeso: una conclusione a sorpresa grazie alla quale sia il tessuto narrativo che il narratore stesso sembrano come decomporsi pezzo a pezzo sotto gli occhi del lettore, costretto prima ad abbracciare lo sguardo ormai disorientato del protagonista, poi ad arrendersi (insieme a lui) a una rilettura che sconfessa la decifrazione dei segnali fin lì apparsi apparentemente univoci.
1° classificato: Generale di Arrigo Filippi
Per l’eleganza raffinata dello stile e la profondità luminosa del linguaggio a tratti quasi lirico che, con armonioso equilibrio sintattico e inedite associazioni lessicali, sanno dar “vita” a un racconto breve, a tratti emotivamente profondo e strutturalmente molto originale: una storia che, riuscendo a fare a meno d’una vera e propria trama, si rivela brillantemente capace di svelare il proprio intimo senso e poetico significato scena dopo scena, in una successione di immagini particolarmente vivide (anche grazie all’uso del tempo narrativo principale perlopiù sempre al presente indicativo) che, diluite l’una nell’altra in un amalgama molto ben orchestrato, conquistano definitivamente il lettore.
Sezione B – Poesia
Menzione d’onore: Luciano Utrini
Luciano Utrini con grande acutezza linguistica tratta un tema, quello del web (la grande ragnatela mondiale), poco visitato dai poeti. Pone delle questioni etiche e filosofiche (come la libertà individuale, la comunicazione tra gli individui, il rapporto fra finito e infinito) privilegiando sentenze brevi e caustiche.
5° classificato: Paola Pini
Scarne e pacate, le poesie di Pini si distinguono per la tenerezza femminile dell’ispirazione, e per la ricerca nella direzione della semplicità e della sincerità. Brevi e dunque capaci di conferire peso e senso a ogni parola, queste liriche rappresentano vibranti frammenti di memorie, affetti e sentimenti.
4° classificato: Lara Fiorillo
Ricche di immagini evocative e misteriose, le poesie di Fiorillo sono capaci di trasportare il lettore in un’ altra dimensione, senza perdere mai di vista la musicalità della frase e il controllo della struttura. Si è apprezzata l’essenzialità priva di intellettualismi e la genuina ricerca dell’autrice.
3° classificato: Agostino Barletta
La descrizione di paesaggi che diventano l’occasione per la pittura di stati d’animo è svolta dall’Autore con un gusto ben calibrato per l’evocatività, per il fonosimbolismo e per la musicalità delle parole. A volte ardue e petrose, ma sempre pensatissime, le rime del Barletta ci portano fin dentro il paesaggio dell’anima.
2° classificato (ex aequo con Luciano Utrini): Pierubaldo Bartolucci
Ci ha colpite la padronanza metrica di queste poesie, che recuperano forme antiche come il sonetto e il ditirambo, rinnovandole con maestria, alla ricerca di un effetto di apparente semplicità che nasconde una vita di studio poetico.
1° classificato: Gennaro De Falco
A convincere la Giuria è stata l’assoluta padronanza delle parole, del ritmo e del senso che l’Autore dimostra nelle sue opere. Scabre d’ornamenti, musicali senza orpelli, illuminanti nelle chiuse, le poesie di De Falco mescolano abilmente ironia, disincanto e struggimento, in un continuo trapasso, a tratti montaliano, dal concreto all’astratto che le rende sorprendenti. Non si può spostare una sola parola dalle poesie di De Falco, senza che la struttura ne risenta, e questa è la prova indubitabile della finezza della sua penna.
Sezione C – Teatro
Gran Premio della Giuria:Danzando e burlando che male ti fodi Roberto Bruni
La Giuria ha deciso di assegnare il Gran Premio all’opera di Roberto Bruni per l’originale mescolanza di italiano e romanesco, e per la graffiante ironia, scettica ma mai cruda e sarcastica. L’attore si sdoppia in un particolarissimo dialogo/monologo nel quale il personaggio di Rugantino offre spunti di riflessione sul presente e riferimenti colti, nascosti sotto una patina di scanzonata malinconia.
5° classificato: Cambierà di Maria Angela Raineri
La Giuria ha deciso di premiare questo monologo femminile, ispirato al dolore delle donne oppresse da compagni o mariti violenti, anche e soprattutto per ribadire la necessità di autodeterminazione della donna. Emoziona la climax con cui la donna vittima della violenza ci parla fino a un tragico epilogo che andremo a leggere.
4° classificato: In silenzio di Luca Larpi
La Giuria è stata colpita dalla scrittura semplice e dalla capacità dell’Autore di rendere “evento” rappresentabile in scena un “non evento”, come quello descritto dal testo: un incontro di due ex fidanzati che nel silenzio trovano reciproca comprensione e un motivo, profondissimo, del loro essersi amati.
3° classificato: Pappa Realedi Luigi Passarelli
Un testo inconsueto, di cui la Giuria ha apprezzato soprattutto l’originalità dell’ambientazione (una comunità di api strette attorno all’Ape Regina) e la particolarità dei personaggi. Il dialogo, dalla grande forza evocativa, si dipana con rapidità lasciando spazio all’immaginario e giocando sulle attese del lettore alla maniera del teatro simbolista diMaeterlinck. L’autore, con pochi tratti, è riuscito a creare un mondo dotato di regole proprie, in cui è però possibile individuare, come in uno specchio deformante, alcuni ingranaggi del mondo umano.
2° classificato: Credo di Chiara Prezzavento
Il monologo Credo tratta con profondità il tema del rapporto dell’artista con il pubblico, il potere, la religione e il proprio tormento creativo. Un testo ottimamente costruito, una scrittura ben controllata che rifugge da effetti grossolani, preciso in ogni suo punto, Credo rivela il grande amore della sua Autrice per il periodo storico in cui ha vissuto il drammaturgo Marlowe. Colpisce la scioltezza del linguaggio mimetico, colto, mai banale e mai pesante.
1° classificato:L’inconciliabile o L’importanza dell’orologio di Tiziano Rovai
Un piccolo miracolo di buon gusto e precisione, alla maniera di un meccanismo d’orologio. A convincere la Giuria non è stata tanto l’originalità dell’ambientazione (l’interno di un orologio a cucù appunto) né il complesso rapporto di dipendenza-affrancamento dalla schiavitù che lega i due personaggi principali (i pupazzetti che battono l’ora) al loro artefice e padrone (l’orologiaio), quanto la sicurezza dell’Autore nel dialogare, aspetto che rivela un’attenzione ammirevole al teatro come rappresentazione e non solo come esercizio di scrittura. Il testo di Rovai, asciutto, penetrante, preciso e adamantino, è pensato per la scena e brilla per chiarezza e sincerità di ispirazione. Per questo la Giuria conferisce il Primo Premio e in più, la compagnia Quieta Movere si dichiara disponibile, come da bando, a rappresentare l’opera.
Sezione A – Narrativa
Attestato di merito:Cammino in primavera di Luigi Paganucci
La Giuria ha deciso di premiare il racconto del giovanissimo autore per incoraggiarne la ricerca artistica. Già in questa narrazione è possibile intravedere delle potenzialità creative e una fertile fantasia che permette alla scrittura di spaziare dal quotidiano al fantastico senza soluzione di continuità.
5° classificato: Per la morte del padre di Silvana Perotti
Per la cura narrativa con cui è strutturata la vicenda: una storia ben articolata, popolata di personaggi idealmente caratterizzati e perfettamente rispondenti al loro ruolo, anche, e soprattutto, da un punto di vista storico-generazionale; pregevole, inoltre, la scelta di lasciare che il protagonista del racconto venga completamente delineato dalle parole dell’io narrante che – in posizione centrale ma “defilata” – sviluppa, con efficaci salti lungo la linea temporale, un densissimo ma compiuto percorso di formazione.
4° classificato: La caccia di Jacopo Giorgi
Per aver saputo creare personaggi così ben tratteggiati da emergere con una sorta di “tridimensionalità” dallo sfondo storico-sociale che ne definisce profondamente ogni aspetto – costituendo esso stesso, in virtù della sua sostanziale funzionalità narrativa, un elemento dotato di “vita” propria: una triade di protagonisti maschili (il narratore, il padre di lui e l’antico nemico del genitore), dal punto di vista strutturale quasi “tragicamente” costruita, che rappresenta lo snodo essenziale d’una trama appassionante, precisa nel suo incedere ineluttabile e capace di sollecitare riflessioni non banali.
3° classificato: Ipnosi di Maurizio Bascià
Per la notevole capacità manifestata nel saper abilmente valorizzare – con competenza sapiente e stile nitido – un impianto narrativamente classico, confezionando una storia ben congegnata, dal ritmo via via incalzante, contraddistinto da una progressione puntuale di avvenimenti efficacemente articolati e uno scioglimento finale all’altezza dell’originale novità tematica che ne costituisce un’ulteriore pregevole qualità.
2° classificato: Isolati inconvenienti di Pierluigi Arilli
Per l’ammirevole maestria dimostrata nel rappresentare una vicenda tutta fondata su un avvincente crescendo molto ben architettato, in cui l’io narrante, seminando accortamente brandelli di “irrazionale”, accompagna il lettore verso un finale straniante nonché sospeso: una conclusione a sorpresa grazie alla quale sia il tessuto narrativo che il narratore stesso sembrano come decomporsi pezzo a pezzo sotto gli occhi del lettore, costretto prima ad abbracciare lo sguardo ormai disorientato del protagonista, poi ad arrendersi (insieme a lui) a una rilettura che sconfessa la decifrazione dei segnali fin lì apparsi apparentemente univoci.
1° classificato: Generale di Arrigo Filippi
Per l’eleganza raffinata dello stile e la profondità luminosa del linguaggio a tratti quasi lirico che, con armonioso equilibrio sintattico e inedite associazioni lessicali, sanno dar “vita” a un racconto breve, a tratti emotivamente profondo e strutturalmente molto originale: una storia che, riuscendo a fare a meno d’una vera e propria trama, si rivela brillantemente capace di svelare il proprio intimo senso e poetico significato scena dopo scena, in una successione di immagini particolarmente vivide (anche grazie all’uso del tempo narrativo principale perlopiù sempre al presente indicativo) che, diluite l’una nell’altra in un amalgama molto ben orchestrato, conquistano definitivamente il lettore.
Sezione B – Poesia
Menzione d’onore: Luciano Utrini
Luciano Utrini con grande acutezza linguistica tratta un tema, quello del web (la grande ragnatela mondiale), poco visitato dai poeti. Pone delle questioni etiche e filosofiche (come la libertà individuale, la comunicazione tra gli individui, il rapporto fra finito e infinito) privilegiando sentenze brevi e caustiche.
5° classificato: Paola Pini
Scarne e pacate, le poesie di Pini si distinguono per la tenerezza femminile dell’ispirazione, e per la ricerca nella direzione della semplicità e della sincerità. Brevi e dunque capaci di conferire peso e senso a ogni parola, queste liriche rappresentano vibranti frammenti di memorie, affetti e sentimenti.
4° classificato: Lara Fiorillo
Ricche di immagini evocative e misteriose, le poesie di Fiorillo sono capaci di trasportare il lettore in un’ altra dimensione, senza perdere mai di vista la musicalità della frase e il controllo della struttura. Si è apprezzata l’essenzialità priva di intellettualismi e la genuina ricerca dell’autrice.
3° classificato: Agostino Barletta
La descrizione di paesaggi che diventano l’occasione per la pittura di stati d’animo è svolta dall’Autore con un gusto ben calibrato per l’evocatività, per il fonosimbolismo e per la musicalità delle parole. A volte ardue e petrose, ma sempre pensatissime, le rime del Barletta ci portano fin dentro il paesaggio dell’anima.
2° classificato (ex aequo con Luciano Utrini): Pierubaldo Bartolucci
Ci ha colpite la padronanza metrica di queste poesie, che recuperano forme antiche come il sonetto e il ditirambo, rinnovandole con maestria, alla ricerca di un effetto di apparente semplicità che nasconde una vita di studio poetico.
1° classificato: Gennaro De Falco
A convincere la Giuria è stata l’assoluta padronanza delle parole, del ritmo e del senso che l’Autore dimostra nelle sue opere. Scabre d’ornamenti, musicali senza orpelli, illuminanti nelle chiuse, le poesie di De Falco mescolano abilmente ironia, disincanto e struggimento, in un continuo trapasso, a tratti montaliano, dal concreto all’astratto che le rende sorprendenti. Non si può spostare una sola parola dalle poesie di De Falco, senza che la struttura ne risenta, e questa è la prova indubitabile della finezza della sua penna.
Sezione C – Teatro
Gran Premio della Giuria:Danzando e burlando che male ti fodi Roberto Bruni
La Giuria ha deciso di assegnare il Gran Premio all’opera di Roberto Bruni per l’originale mescolanza di italiano e romanesco, e per la graffiante ironia, scettica ma mai cruda e sarcastica. L’attore si sdoppia in un particolarissimo dialogo/monologo nel quale il personaggio di Rugantino offre spunti di riflessione sul presente e riferimenti colti, nascosti sotto una patina di scanzonata malinconia.
5° classificato: Cambierà di Maria Angela Raineri
La Giuria ha deciso di premiare questo monologo femminile, ispirato al dolore delle donne oppresse da compagni o mariti violenti, anche e soprattutto per ribadire la necessità di autodeterminazione della donna. Emoziona la climax con cui la donna vittima della violenza ci parla fino a un tragico epilogo che andremo a leggere.
4° classificato: In silenzio di Luca Larpi
La Giuria è stata colpita dalla scrittura semplice e dalla capacità dell’Autore di rendere “evento” rappresentabile in scena un “non evento”, come quello descritto dal testo: un incontro di due ex fidanzati che nel silenzio trovano reciproca comprensione e un motivo, profondissimo, del loro essersi amati.
3° classificato: Pappa Realedi Luigi Passarelli
Un testo inconsueto, di cui la Giuria ha apprezzato soprattutto l’originalità dell’ambientazione (una comunità di api strette attorno all’Ape Regina) e la particolarità dei personaggi. Il dialogo, dalla grande forza evocativa, si dipana con rapidità lasciando spazio all’immaginario e giocando sulle attese del lettore alla maniera del teatro simbolista diMaeterlinck. L’autore, con pochi tratti, è riuscito a creare un mondo dotato di regole proprie, in cui è però possibile individuare, come in uno specchio deformante, alcuni ingranaggi del mondo umano.
2° classificato: Credo di Chiara Prezzavento
Il monologo Credo tratta con profondità il tema del rapporto dell’artista con il pubblico, il potere, la religione e il proprio tormento creativo. Un testo ottimamente costruito, una scrittura ben controllata che rifugge da effetti grossolani, preciso in ogni suo punto, Credo rivela il grande amore della sua Autrice per il periodo storico in cui ha vissuto il drammaturgo Marlowe. Colpisce la scioltezza del linguaggio mimetico, colto, mai banale e mai pesante.
1° classificato:L’inconciliabile o L’importanza dell’orologio di Tiziano Rovai
Un piccolo miracolo di buon gusto e precisione, alla maniera di un meccanismo d’orologio. A convincere la Giuria non è stata tanto l’originalità dell’ambientazione (l’interno di un orologio a cucù appunto) né il complesso rapporto di dipendenza-affrancamento dalla schiavitù che lega i due personaggi principali (i pupazzetti che battono l’ora) al loro artefice e padrone (l’orologiaio), quanto la sicurezza dell’Autore nel dialogare, aspetto che rivela un’attenzione ammirevole al teatro come rappresentazione e non solo come esercizio di scrittura. Il testo di Rovai, asciutto, penetrante, preciso e adamantino, è pensato per la scena e brilla per chiarezza e sincerità di ispirazione. Per questo la Giuria conferisce il Primo Premio e in più, la compagnia Quieta Movere si dichiara disponibile, come da bando, a rappresentare l’opera.
Foto della cerimonia di premiazione
Leonardo Facchin Photographer
Leonardo Facchin Photographer
Articolo Il Tirreno | |
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